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Alimentare le emozioni...


Quando si parla di alimentazione ci si riferisce quasi sempre alle proprietà nutritive degli alimenti, dimenticandoci di molti aspetti che caratterizzano il modo di alimentarsi e non sapendo cosa c'è dietro la scelta di un cibo.

A partire dal suo potenziale energetico, nutritivo, ma anche vitale, informativo, ‘’curativo’’, riequilibrante e compensativo.

Ciò di cui abbiamo bisogno come ciò che rifiutiamo ci dice ciò che siamo, cosa stiamo affrontando, rappresenta le nostre sfide, difficoltà e potenzialità.


Quando parlo di bisogno non intendo il bisogno primario di alimentarsi perché si ha fame o sete, ma in bisogni alimentari prettamente come compensazione di uno squilibrio nutritivo, energetico ed emotivo.


In questo articolo si andranno ad affrontare proprio le emozioni....

Molto spesso, ma soprattutto al giorno d’oggi dove di cibo si trova in abbondanza , la nostra alimentazione si basa soprattutto su scelte di tipo compensativo, dove quotidianamente quando si va a fare la spesa, avendo una vasta scelta di prodotti inevitabilmente compare la necessità di acquistare quegli alimenti che vanno a compensare e colmare dei vuoti di tipo emotivo.

Questo è un argomento molto ampio perciò quello che farò sarà prettamente farvi comprendere alcuni concetti per poter in futuro, ascoltare le proprie pulsioni sulla scelta alimentare ed essere presenti quando si presentano questi bisogni cosi da comprenderli e riconoscerli.


Vi siete mai soffermati a pensare al perché siete golosi di dolci? o di carboidrati?


Per inoltrarci dobbiamo prima andare a capire alcuni concetti.

Innanzitutto, il cibo ha un proprio significato simbolico che risiede nella cultura, nell’antropologia e nelle tradizioni antiche.

E qui ci possiamo rifare a due concetti: il simbolismo dei cibi, che ci rimanda inconsciamente a degli archetipi che vanno a scaturire dentro di noi alcune risposte emotive e la Medicina Tradizionale cinese che associa alle logge energetiche determinati sapori e consistenze che si collegano ad alcune emozioni di fondo.

Vediamone alcuni:


IL DOLCE

Ad esempio, molte persone amano molto il gusto dolce, non riescono a farne a meno e ricercano i cibi dal sapore dolce per appagare quel bisogno momentaneo.

Il dolce è il primo sapore che impariamo a conoscere. Infatti, la percezione del dolce la acquisiamo già dal grembo materno, ingerendo il liquido amniotico e poi nutrendoci del latte materno.

Incrociando le due filosofie, simbolismo e la mtc, si può affermare che per la medicina cinese il dolce sia collegato alla loggia Terra e che il bisogno del sapore dolce è legato ad un bisogno di dolcezza nella vita quotidiana, di gesti d’affetto, di gratificazione personale, di abbracci consolatori e di gestione dell’affettività che viviamo. Inoltre non sarà un fatto del tutto strano andare a riscontrare in queste persone un forte senso di giustizia.

La stessa interpretazione si può dare al rifiuto di quel sapore, al rifiuto della dolcezza nella vita, delle cose piacevoli e dolci che la vita ci riserva puntando tutto sulla razionalità.

Attenzione, quando parlo di sapore dolce non si intende solo, dolci come torte, bibite e alimenti che contengono zucchero, ma si parla di percezione del sapore dolce che viene anche dai carboidrati e e dai cereali.




IL SALATO


La ricerca di cibi salati invece ci rimanda ad un significato diverso. Intanto il salato nella mtc si collega alla loggia Acqua. Infatti è proprio nell’acqua che i sali si disciolgono.

La ricerca di questo sapore simbolicamente ci rimanda ad un desiderio di indipendenza, al volersi distaccare dal ''grembo materno''.

Il bambino dopo aver conosciuto il sapore dolce del latte, affronta il salato delle pappe, proprio perché questo gli permette di vivere una nuova fase, un distacco materno e la scoperta della propria indipendenza, autonomia e lo strutturarsi come essere nell’ambiente. Infatti, si può dire che, chi desidera cibi salati per un certo periodo, può star attraversando una fase dove sente che mancanza del sale nella vita, manca una scelta, non ancora presa e quindi si cerca di avere coraggio di iniziativa.

Al contrario ci può essere un rifiuto di questo sapore dato dall'incapacità o la mancata volontà di essere indipendenti e staccarsi da una sorta di dipendenza.




Antropologicamente anche determinati cibi portano in se una valenza informativa e simbolica molto importante :


La carne

Chi desidera molta carne ha bisogno di avere una struttura solida per affrontare ciò che vive e inoltre ha bisogno di mostrare aggressività quotidiana, magari nel lavoro che svolge, nelle situazioni quotidiane che richiedono una prestazione di forza, di vigore e di affermazione nel proprio territorio.


L’uovo

Se proviamo ad interpretare la struttura di un uovo, possiamo già ben capire a cosa rimanda. Infatti l’uovo è l’archetipo della creazione, della nascita e della femminilità per eccellenza. Persone che hanno un forte desiderio di mangiare uova possono essere persone che hanno bisogno di “rompere il guscio” e affermare la propria identità, rinascere e quindi iniziare e un nuovo ciclo di vita. Al contrario chi lo rifiuta non riesce ad affrontare questi passaggi.


Latte

Legato alla madre, non a caso , come è stato già accennato, è il primo nutrimento che riceviamo e che inevitabilmente colleghiamo al legame con la figura materna. Per questo il bisogno come il rifiuto può essere collegato ad un conflitto e al rapporto con questa figura.


E poi ancora abbiamo il pesce legato all’inconscio, il grano legato all’autorità e alla figura paterna, i tuberi alle nostre radici...


Inoltre ci sono le consistenze degli alimenti: Il croccante ci rimanda alla loggia Legno e il bisogno di sentire attraverso i denti il rumore della vita, di ciò di cui ci stiamo nutrendo oppure le consistenze più morbide che si ricollegano al bisogno di nutrirci in modo delicato e dolce.


Da queste interpretazioni si potrebbe anche andare a studiare l’intolleranza o allergia verso un determinato cibo, che rappresenta comunque una sorta di rifiuto ma più velato e inconscio poiché “non tollerare” significa non tollerare l’archetipo legato a quel determinato cibo, situazione.


Insomma, c’è un mondo dietro al cibo e al suo significato simbolico, questi sono solo dei piccoli spunti in cui qualcuno di voi si rivedrà sicuramente.

Mi auguro che con questi spunti sia riuscita a farvi avere una visione più ampia dell'argomento e la prossima volta, o quotidianamente vi dia le basi per ascoltarvi, e non pensare solo ad avere la pancia piena ma avere la consapevolezza di stare nutrendo anche l’emozione collegata ad un determinato cibo.


Ovviamente in questo post si è parlato prettamente di simbologia ed emozioni, ma alcuni bisogni di determinati sapori ci possono rimandare anche a carenze nutrizionali di vitamine, sali minerali ecc...ma questo è un altro capitolo!


Se sei arrivato fino a qui, ti è piaciuto questo post e hai dubbi, domande o vuoi approfondire qualcosa di ciò che hai letto ti aspetto per parlarne insieme!






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